Attività di ricerca e programmi scientifici

Sin dai tempi di Freud la psicoanalisi progredisce in affinità e in alterità con altri campi del sapere umano cercandone le somiglianze e mettendo al lavoro le differenze che si producono a partire da strade differenti prese di fronte al reale che contraddistingue la vita di ciascun soggetto.

Per la psicoanalisi d’orientamento lacaniano e quindi per l’Istituto Psicoanalitico d’Orientamento Lacaniano (IPOL) è fondamentale situare la propria attività di ricerca e di conseguenza il proprio programma scientifico nella contemporaneità, perché solo rimanendo al passo dei suoi cambiamenti si può aggiornare la clinica psicoanalitica. Quando delle questioni psicoanalitiche vengono portate nel campo delle neuroscienze, si è obbligati a rivisitarle in modo nuovo ed ecco perché si può dire che la psicoanalisi progredisce in affinità e in alterità con altri campi, cioè si cercano delle somiglianze e delle differenze, dei campi connessi.

IPOL ha avviato un programma di ricerca su psicoanalisi e neuroscienze ed in particolare sul tema della traccia che riteniamo essere un punto di incontro tra due campi di sapere, la psicoanalisi e le neuroscienze.

Questa constatazione trova una conferma sperimentale nelle recenti acquisizioni della neurobiologia, le quali dimostrano una plasticità delle rete neurale che consente la registrazione dell’esperienza (Kandel E.R., 2000)1. Questa plasticità, che sta alla base dei meccanismi della memoria e dell’apprendimento (Malenka R.C., 2003)2 è fondamentale per la neurobiologia. Essa ha permesso di superare una visione cristallizzata del sistema nervoso ed è ormai acquisito che le sinapsi vengono rimodellate di continuo in funzione dell’esperienza vissuta: i meccanismi di plasticità operano nell’arco dell’intera vita dell’individuo e ne determinano in modo significativo il divenire.

L’ ipotesi freudiana sul ruolo dei meccanismi dell’apprendimento e della memoria (Progetto di una psicologia, 1895)3 è stata rivisitata più volte, in particolare da Donald Hebb4 negli anni ’40 e il Premio Nobel per la Medicina, attribuito nel 2000 a Eric Kandel, ha segnato il momento in cui è stata riconosciuta l’importanza dei meccanismi di plasticità nella neurobiologia moderna. La plasticità partecipa all’emergere dell’individualità del soggetto e riguarda la costituzione della realtà interna inconscia propria a ciascuno.

Antonio Damasio, riferendosi a tutta una serie di dati recenti della letteratura neurobiologica nel suo Errore di Cartesio5 ha potuto affermare la tesi secondo cui le percezioni che lasciano una traccia nelle rete sinaptica siano associate ad uno stato somatico. Questa tesi sui marcatori somatici rinvia anche alle prime ipotesi sull’origine delle emozioni formulate da William James alla fine del XIX.

Nel 2016 è stato pubblicato il quarto volume degli Annali di IPOL dal titolo Corpi parlanti edito dalla casa editrice Antigone. Il volume raccoglie anche i risultati sul tema della nostra ricerca su Psicoanalisi e Neuroscienze.

Gli elementi emersi propongono alcune ipotesi in grado di integrare sia le recenti ricerche nell’ambito delle Neuroscienze che i principi fondamentali della Psicoanalisi.

L’orientamento che abbiamo seguito parte dal lavoro di ricerca di Pierre Magistretti6, medico-neurobiologo e Direttore del Brain Mind Institut al Politecnico Federale di Losanna, Direttore del Centro di Neuroscienze Psichiatriche all’Università di Losanna ed è stato presidente della Federazione Europea della Società di Neuroscienze, e di François Ansermet, psicoanalista e docente di Pedopsichiatria all’Università di Ginevra e Direttore del Servizio di Psichiatria infantile e dell’adolescenza presso la clinica universitaria di Ginevra. Pierre Magistretti e François Ansermet, hanno lavorato per molti anni insieme su questo tema e sono entrambi docenti IPOL.

Questo lavoro che si è situato all’interno dell’anno accademico 2014/2015, ha trovato la sua prima presentazione pubblica nell’ambito di un convegno a cui, fra gli altri, sono intervenuti il Professore emerito Piergiorgio Strata, il filosofo Carlo Nizzo e, tra i docenti di IPOL, lo stesso Professore François Ansermet. Il tema del convegno, che si è svolto a Torino presso il Circolo dei Lettori, è stato: L’inconscio e la traccia: Psicoanalisi e Neuroscienze. Ne è al momento risultato che, come scrive Sigmund Freud nel saggio L’interesse per la psicoanalisi7, la psicoanalisi costituisce una mediazione tra la biologia e la psicologia; non si contrappone quindi in modo frontale alla biologia, ma permette di articolare due campi, di porre la questione dell’articolazione tra il soggetto e il vivente, tra il vivente e il linguaggio.

Tale convegno dedicato al dialogo tra Psicoanalisi e Neuroscienze è una prima tappa della ricerca su questo tema, che continuerà all’interno dell’Istituto IPOL anche nei prossimi anni.